Un ascensore per l'inferno
Intervista alla poetessa cinese Hei Wen
POESIA INTERNAZIONALE
Iago e Francesco De Luca
12/22/20238 min read
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La mente di un poeta lavora su piani diversi, coinvolge distretti semantici non convenzionali. Gesticola, manovra usando il corpo, inveisce, destruttura, annullando i riferimenti tradizionali. Cura le ferite creandone altre perché sa bene la differenza tra speranza e illusione. Questa alluvione di versi creata da Hei Wen è un labirinto di suoni e immagini che appunto non mentono, rendono onore all’unico comandamento che ogni poeta di coscienza dovrebbe rispettare e cioè scrivere unicamente ciò che egli vede, sente e prova.
L’opera è sviluppata su un trittico: Paradiso-Purgatorio-Inferno che scombina già la visione dantesca, che parte dal terzo per giungere al primo. Il percorso di Hei Wen parte dalla luce per conquistare la fiamma.
Questa atipica disposizione delle sezioni ci informa dal principio che la sua non è un’operazione consolatoria, accondiscendente e salvifica ma sottrae terreno alle facili conclusioni, arrivando all’osso dell’emozioni scarnificandole. Versi esemplari come “spezzo la bara, spengo ciò che era” oppure “le bestie sfondano argini e dighe”, sono rasoiate che esprimono una ricerca forsennata per quello che poi verrà musicato. Hei Wen vuole informarci del suo viaggio che non esclude esperienze, che non abbellisce poiché a lei interessa il vero delle cose, la loro natura privata che non prevede altri punti di vista se non il suo, modella, forgia, sempre seguendo le note del suo canto, perché è un artista “in ginocchio mentre sputa il sangue di millenni di dolore”, e lo fa senza mai scadere nel pietismo, rivendica con forza il suo status di fuoriuscita da qualsiasi rimando borghese.
“Vorrei essere un’erbaccia essere pietra crepuscolo e amarezza” affermazione questa di una notevole efficacia sensoriale, merito di una componente sinestetica fuori dal comune. Nell’ultima sezione (Inferno) il peso della mancanza degli affetti, drammatici eventi che hanno accompagnato l’intero mondo poetico dell’autrice, infernale è guardare il sole ricordando i cari non più vivi e non poter condividere un cammino comune e la sofferenza accende ogni suo verso ma non la piega non è sconfitta dalle avversità, sembra volerci dire nonostante tutto lei e ancora qui, forte come il bambù e fiera come il cigno per poter incontrare il tempo con occhi di fuoco permettendo così alla sua Poesia Celeste di portare verità in un mondo di inganni.
di Iago
Appena uscito per Il Foglio Editore di Gordiano Lupi, "Poesia Celeste" è la prima pubblicazione della poetessa cinese Zheng Jiling, in arte Heiwen. Figura complessa, difficile, anche se ama definirsi semplice, Heiwen è un'artista tuttotondo. Poetessa, sceneggiatrice, regista, pittrice.
Nata nello Shandong, riside a Shanghai, con il marito Christopher Doyle, celebre direttore della fotografia dei film di Wong Kar-Wai. Ed è proprio tra queste ombre e queste luci che si muove la tempestosa e affascinante Hei Wen. Notturni, struscii di fronde, ansimare setati, amore e morte.
Sarò breve. Preferisco lasciare la parola all'autrice, che sembra uscita - o forse ancora mai uscita - dal sogno. Hei Wen vede visioni, sputa sensazioni, sputa sangue, rosarieggia arie e meditazioni.
Nella sua raccolta, divisa in tre stagioni, tre mondi, tre dimensioni, incontriamo una dissezione della società di oggi, quella cinese, ma non solo essa. Riguarda anche noi.
Centonovantotto. Centonovantotto le poesie che compongono questo corposo volume di 706 pagine con testo non a fronte ma bensì a retro. Una scelta dell'autrice. Per non distrarre e far bisticciare le lingue. Per non farle specchiare troppo.
Così, scelgo vi libero dalle mie parole-non-parole, per dare spazio a tre poesie heiweniane, e a due considerazioni di Christopher D.
Un filo sottilissimo unisce Oriente e Occidente. Come se poi, fossero davvero divisi, o uniti, da un filo.
di Francesco De Luca
Leggere "Poesia Celeste" è un'esperienza intensa, che colpisce sin nel profondo, e non esito a definire l'autrice un genio. Vissuta, a lungo, lontano dalle metropoli, senza quasi mai interagire con i circoli poetici e artistici cittadini, ogni poesia di Hei Wen è scolpita in un clima solitario e straziante. Sin da giovanissima, la sua vita viene segnata dal dolore e dalla sofferenza: la morte prematura dei genitori, prima, e quella precoce del suo unico fratello, poi, la rendono completamente sola. Vive in clausura, in un monastero buddista, trascorrendo dieci anni di studio in una regione remota e selvaggia della Cina, cercando di indagare il rapporto tra la vita e la morte. Sfoga la sua creatività non solo nella poesia e nella pittura a olio, ma anche nelle sceneggiature cinematografiche, insieme a numerosi saggi e video. Vive attualmente a Shanghai.
Christopher D.
femminismo
ritaglio la foto del tuo profilo
la rimpicciolisco come un pollice
e me la impianto con un ago di ferro sulle ovaie
così saremo insieme
e al contempo
potrai andare via
ritaglio la foto del tuo profilo
alleggerendola come un granello di sabbia
e con una pala di ferro scavo di dietro
una galleria di sangue
ora oscilla più che puoi
così finalmente saremo insieme
e al contempo
potrai andare via
ritaglio la foto del tuo profilo
così che abbia il sapore di chicchi di riso
e scassinami la gola con bacchette d'argento
brama, brama di starmi dentro
così saremo insieme
e al contempo
potrai davvero andare via
女权主义
把你照片的头像
修剪成拇指样的大小
用钢针植入我受孕的卵巢
这样就是在一起了
同时
你也可以走了
把你照片的头像
修剪成一粒沙的重量
用铁铲在后背挖个血窿
让你尽情浮动
这样就是在一起了
同时
你也可以走了
把你照片的头像
修剪成米粒般的味道
用银器的筷子撬开我的喉咙
让你在我的身体里憧憬
这样就是在一起了
同时
你真的可以走了
non potere
raccolgo fiori selvatici nella brughiera
di un viola un po' romantico
e dico
il viola è un tipo di profondità
per amore ognuno
va per la sua strada
e quell'amore continua a fluttuare nell'aria
amore ch'è come appestato
le sue cellule vengon fagocitate di continuo
mi sono truccata in caso arrivassi
aspetto sempre alla porta
illudendomi che tu arrivi davvero
le stagioni non sono che scuse
attutiscono solo l’amore
qualcuno scrive che nelle giornate d'aprile
perseverare è il mio errore
così profondo
da sprofondare nelle profondità
mi sono ammalata
di una malattia che si chiama tra potere e non potere
vorrei stringere
la mano a questo tra potere e non potere anche se
alla fine
sarà un non potere
不能
在荒原上采来野花
带着紫一般的浪漫
我说
紫色是一种沉淀
因为爱
我们都各自的避开
那爱一直浮于痛中
那爱
如患上了瘟疫
细胞不停的被吞噬
我化上妆
假装你会来
然后一直在门口期待
我总幻觉你会真的来
春夏秋冬都是借口
只不过在缓冲
有人在写着四月天
执着是我的过错
深深的
深到了深处
我得了一种病
不能和能之间的病
想握住
能和不能之间的手
最后
还是
不能
domani mangerò un dipinto
domani mangerò un dipinto
un autoritratto
ci credete?
un dipinto che nella mia pancia darà vita a dipinti in altri stili
darà vita a dipinti di diverse epoche
dipinti di diverse tecniche
dopodiché senza più tecnica alcuna
mi stenderò solamente
aprirò le gambe
e i dipinti balzeran fuori dal mio ventre
domani mangerò una lampadina da 100 watt
mangerò bocconi d'arcobaleno
farò zampillare quest'impotenza entro e oltre la cresta del vento
e nel domani di domani divorerò l'indifferenza che fluttua
innanzi alla mia porta
dicevi
che mi avresti lasciata mangiare tutto ciò che volevo
anche fosse
anche fosse
una fettina d'inganno
una fettina di frustrazione indefinita
明天我要去吃掉一幅画
明天我要去吃掉一幅画
一幅自己的画
你们信吗
那画在我肚子里会生出不同风格的画
生出不同年代的画
不同笔法的画
以后我再也不用笔画了
只要我躺下
两腿张开
那画便能从我的下身蹦出来
明天我要去吃掉一个一百瓦的灯泡
吃出满嘴的彩虹
让无奈从风的后面来回蹿腾
明天的明天我要去吃掉门前漂浮的淡然
你说
你让我吃什么我就去吃什么
哪怕是
哪怕是
一片一片的欺骗
一片一片的茫然
INTERVISTA A ZHENG JILING, in arte HEIWEN
Buonasera Heiwen, grazie per la disponibilità. "Poesia Celeste", una corposa raccolta di 198 componimenti, è stata appena pubblicata da Il Foglio Letterario di Gordiano Lupi. In qualità di traduttore, posso dire che, appena ho avuto modo di leggerlo, mi ha colpito per l'energia racchiusa tra le righe e per il lessico semplice, ma allo stesso tempo ricercato. Incominciamo così: raccontaci la genesi di questo lavoro, ti va?
Prima di tutto ringrazio l'editore, il traduttore Francesco De Luca e Sean White per il loro grande sostegno a questo libro.
Per me la poesia non è poesia, ma il mio respiro, la mia vita. È la poesia che mi liricizza e mi crea, non io che creo la poesia.
Chi è Hei Wen? Chi è Zheng Jiling? Diamo qualche informazione, se ti va, ai lettori e al pubblico italiano. So che sei un'artista poliedrica, spazi dalla pittura alla sceneggiatura cinematografica, passando per la poesia.
Heiwen è il nome che mi sono data e Zheng Jiling è il nome che mi hanno dato i miei genitori; senza Zheng Lijing non ci sarebbe Heiwen, ma senza Heiwen, Zheng Lijing sarebbe solo Zheng Lijing.
Attualmente sono impegnata principalmente nel mio lavoro di regista e sceneggiatrice in Cina, che è qualcosa da fare con il cuore; mentre la pittura è la mia espressione dell'anima dell'arte, con cui smonto e disseziono l'anima, ma devo usare la testa per pensarci; mentre la poesia è la mia vita, c'è o non c'è, la poesia è lì, non ho bisogno di crearla. È proprio come se mi svegliassi dal sogno ogni giorno, e come se fossi a casa, non destarmi è semplicemente naturale. Non ho bisogno di usare il cervello e il cuore, la poesia è la mia pratica, il mio "Zen", il senso della mia vita.
Cosa vuol dire essere una donna e una poetessa, per te, nella Cina di oggi?
Fortunata e bella.
Nei tuoi versi trapela una vita complessa, sofferta, dolorosa, ma ricca anche di gioia e stupore. Si vede un mondo a tratti misterioso, favoloso, a tratti crudo. Com'è vivere con Hei Wen?
Personalmente non penso che i miei versi siano complicati e la mia vita dolorosa, non l'ho mai pensata come un'esperienza, perché è lì si trova la parte più preziosa della vita, dove ognuno di noi deve guardarsi sia oggettivamente che soggettivamente, e investire su se stesso così come imparare a fare a meno di essere se stesso.
Da poeta e traduttore ritengo la poesia sempre più necessaria oggi, cosa ne pensi?
Chi crede che sia necessaria la troverà necessaria, chi non la crede necessaria non la riterrà necessaria. L'universo è una combinazione onnicomprensiva.
L'universo è onnicomprensivo, permette voci e presentazioni artistiche diverse, rispetta l'espressione di ogni individuo, rispetta ciò che accade in ogni dimensione, perché la vita è meravigliosa e non è una, ma piuttosto ogni cosa è al suo posto.
Qual è il ruolo della poesia oggi, non solo in Cina, ma nel mondo? Qual è il tuo pensiero al riguardo?
Non ho il diritto di esprimere le mie opinioni personali per il mondo, ma mi piacerebbe fare qualcosa di significativo e bello per il mondo.
Com'è il panorama artistico e poetico cinese degli ultimi decenni?
Questa domanda è così grande e complessa che non so davvero come rispondere, grazie.
Quali altri progetti hai in cantiere?
Recentemente ho lavorato al mio prossimo libro di poesie.
Fatti una domanda, che domanda ti faresti o non ti faresti?
Si può desiderare la pace nel mondo?
Ti ringraziamo per la disponibilità e ti abbracciamo calorosamente dall'Italia.
Grazie, e se avrò tempo mi piacerebbe davvero venire in Italia per dire di persona "grazie mille" all'editore e al traduttore, "che Dio benedica tutte le persone in tutti i luoghi con salute, pace e gioia".
Clicca qui per acquistare "Poesia Celeste", Edizioni Il Foglio, 2023, pag. 706
Iago (1968), nome d’acqua Roberto Sannino. Poeta, performer e autore di testi di canzoni. Ha pubblicato numerose opere, tra le più rappresentative ricordiamo Delirium Tremens (2010), L’alibi perfetto (2011), Concerto per carta e inchiostro (2012), La famiglia dello scalzo (2014), Anche le scimmie odiano tarzan (2016) e Multiverso (2018). Ospitato in fiere e festival letterari e in rassegne culturali dove ha messo in atto prestazioni di scrittura poetica dal vivo. Ha tenuto incontri con scuole medie e superiori, volti a educare gli alunni alla stimolazione sensoriale nel processo della scrittura. L’ultimo lavoro in versi Dalla pietra allo specchio (2020) ha ottenuto il premio speciale della critica al GIOVANE HOLDEN di Torino.
Francesco De Luca (1979), poeta, scrittore, traduttore ed editore romano. Mediatore di Lingua e Cultura Cinese. Si laurea in Comunicazione presso la Sapienza di Roma, nel 2004. Ha pubblicato Anomalie (2015), Karma Hostel (2019) ed è presente nell'antologia Roman Poetry Festival (2019); ha tradotto Un Uomo Felice, poesie scelte di Haizi (2020), Io e l'Italia, di Liu Xi (2022), Poesia Celeste, di Hei Wen (2023), Lo Scenario Invisibile. Mente, Allucinogeni e I Ching, di Terence e Dennis McKenna (2024).
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