La vita e le idee di Terence e Dennis McKenna

Il bardo visionario che suona misticismo e lo scienziato analitico che balla razionalità

PSICHEDELICA

Beniamino Trombetta

1/30/20258 min leggere

La confraternita dell'abisso urlante, La Chorrera, 1971
La confraternita dell'abisso urlante, La Chorrera, 1971

Tra le figure più influenti nell'ambito del pensiero psichedelico moderno, Terence McKenna spicca per la capacità di intrecciare filosofia, scienza, arte e una profonda esplorazione del proprio sé interiore. Attraverso una vita straordinaria e un corpus teorico provocatorio, egli ha sfidato le convenzioni culturali e scientifiche del suo tempo, sviluppando un approccio radicale che ha lasciato un'impronta indelebile. 

Suo fratello Dennis, da sempre collaboratore e compagno di avventure intellettuali, rappresenta l'altra metà di questo sodalizio unico: mentre Terence era il visionario e il poeta dell'indicibile, Dennis portava una prospettiva analitica e scientifica capace di bilanciare ed ampliare il loro comune lavoro.

Nato nel 1946 a Paonia, Colorado, Terence McKenna crebbe in un ambiente che stimolò il suo amore per la natura e la filosofia. La sua curiosità precoce fu condivisa con il fratello Dennis, con cui intraprese un percorso di esplorazione che li avrebbe condotti a studiare la natura più profonda della coscienza. Entrambi vennero affascinati dal potenziale trasformativo delle piante psicotrope, che non consideravano semplicemente sostanze, ma veri e propri strumenti per accedere a livelli superiori di percezione e comprensione. Dennis McKenna, autore del libro "La confraternita dell’abisso urlante", ricorda con affetto il ruolo cruciale che Terence rivestiva come narratore e catalizzatore di idee. Nel 1971, i due fratelli parteciparono all'ormai celebre spedizione amazzonica che divenne nota come "l'esperimento di La Chorrera". Questo viaggio rappresentò un momento di svolta non solo nelle loro vite personali, ma anche nella loro visione del mondo. Durante l’esperienza amazzonica, i McKenna esplorarono il potenziale delle triptamine naturali, sperimentando le loro profonde implicazioni sulla mente, il tempo e la realtà.

Una grande enfasi è posta sul ruolo dell’I Ching, interpretato come uno strumento cosmologico in grado di mappare il tempo. Attraverso questa lente, Terence McKenna concepì il modello "Timewave Zero", una rappresentazione matematica del tempo inteso come flusso di concrescenza. Sebbene la sua celebre predizione del 2012 come data di singolarità temporale non si sia verificata, questa teoria continua a stimolare dibattiti sul rapporto fra storia, evoluzione e consapevolezza umana.

Terence è stato anche un precursore nell'interpretare la tecnologia digitale attraverso una lente sciamanica. Dalla lettura de "La confraternita dell'abisso urlante" emerge che nei suoi ultimi anni, suggerì che il cyberspazio e il "metaverso" potessero servire come piattaforme per l'espansione della coscienza collettiva. Secondo lui, il linguaggio codificato dei mondi virtuali richiamava le visioni elicitate dalla DMT, fungendo da portali verso scenari invisibili simili a quelli delle "Macchine Elfiche" descritte nelle sue esperienze psichedeliche. L'opera di McKenna è profondamente radicata in un misticismo moderno che abbraccia elementi tradizionali e futuristici. Concepì le piante psicotrope come "piante maestre", guide sacre per il ritorno a un'arcaica connessione con la natura. Inoltre, egli sottolineava come il misticismo non fosse un'astrazione teorica, ma un'esperienza vissuta, accessibile attraverso rituali, meditazione e l'uso consapevole di enteogeni.

Dennis, riflettendo sulla loro eredità comune, descrive Terence come un esploratore dell'inesplorato, un bardo visionario capace di tradurre le sue esperienze interiori in narrazioni avvincenti che hanno affascinato intere generazioni. La loro complementarità - Dennis come scienziato analitico e Terence come poeta del cosmo - è stata essenziale per il loro impatto culturale e filosofico. Complementarità, è questa la parola chiave, come il bianco e il nero del tao i due fratelli si muovevano insieme all’unisono in un’unica entità interpretativa della realtà sviluppando una sorta di “pensiero McKenna”.

The invisible landscape, cover originale 1975The invisible landscape, cover originale 1975
Lo scenario invisibile, cover italiana, 2024Lo scenario invisibile, cover italiana, 2024

La filosofia esoterica che emerge nei loro libri integra nel loro pensiero un'esplorazione del concetto di realtà. Consideravano il mondo un "allucinazione consensuale" modellata dai paradigmi culturali. Gli stati alterati di coscienza, dunque, offrivano un'opportunità unica di rinegoziare questa realtà e di avvicinarsi a verità più profonde sull'esistenza umana.

Ne "Lo scenario invisibile" (Spazio Interiore, 2024), viene sottolineato il potenziale creativo della mente quando liberata dai vincoli della percezione ordinaria. Gli ologrammi e le metafore del cyberspazio riflettono questa idea, suggerendo che il cervello umano possa funzionare come un decoder per la coscienza universale.

Come Dennis McKenna osserva ne "La confraternita dell'abisso urlante", l'esperienza di Terence riflette una tensione tra le sue visioni apocalittiche e un profondo amore per la bellezza della vita e dell'universo. L'accettazione e la comprensione di queste apparenti contraddizioni rappresentano una sfida per chi oggi cerca di costruire ponti tra la scienza, l'arte e la spiritualità.

In un'epoca di crisi esistenziale e ricerca di significato, Terence McKenna offre una prospettiva unica: la possibilità di riconciliare l'antico e il moderno, il razionale e il mistico, il reale e l'immaginario.

Ma da dove vengono le idee? Chi ha influenzato il pensiero di questi esploratori della coscienza?

Leggendo i loro libri si evidenziano tre principali figure protagoniste della loro evoluzione: Carl Jung, Mircea Eliade e Alfred North Whitehead.

Carl Jung rappresenta per i McKenna un punto di riferimento nell'indagine dell'inconscio e nel tentativo di comprendere le strutture archetipiche che informano l'esperienza umana. Nei suoi scritti e discorsi, McKenna spesso cita Jung per evidenziare il ruolo centrale delle esperienze profonde e simboliche che si manifestano durante le visioni indotte dagli enteogeni. Le teorie di Jung sull'inconscio collettivo e sugli archetipi si sono rivelate fondamentali per interpretare ciò che McKenna stesso descrive come una "realtà dell'invisibile". Infatti, ne "Lo scenario invisibile", i due fratelli attingono profondamente alle teorie junghiane per articolare come le esperienze psichedeliche possano svelare un contenuto psichico universale condiviso, che trascende la mente individuale. Gli archetipi di Jung, figure mitiche presenti in ogni cultura, emergono potentemente durante le esperienze con i funghi psicotropi. Questi archetipi non sono solo simboli: rappresentano schemi fondamentali della psiche umana, che diventano manifesti solamente sotto l'influenza delle piante sacre. Dennis va oltre e adotta l'idea che tali esperienze non siano puramente soggettive, ma avvengano all'interno di un continuum psichico che connette tutte le menti umane attraverso un inconscio collettivo. Le visioni e i sogni indotti dagli stati psichedelici, sostiene McKenna, rappresentano una finestra attraverso la quale si possono osservare le dinamiche del mito, della memoria e dell'immaginario collettivo, in modi che Jung ha precedentemente teorizzato, ma che diventano tangibili solo attraverso l'uso di piante enteogene.

Se Jung forniva a McKenna un modello psichico archetipale, Mircea Eliade gli ha offerto un modo per comprendere l'interazione tra sacro e profano, specialmente nel contesto delle culture indigene e dei loro rapporti con le piante sacre. Sempre nello stesso libro, gli autori sottolineano spesso l'importanza di abbracciare una visione sciamanica del mondo, che Eliade ha trattato estensivamente nei suoi studi sul misticismo e sulle religioni arcaiche. Eliade ha coniato il concetto dell'"eterno ritorno", una struttura temporale ciclica in cui il sacro ritorna continuamente a informare e trasfigurare il profano. Questo modello era particolarmente rilevante per Dennis McKenna (Il fratello di Terence), che riconosceva nei rituali sciamanici un modo per accedere a questo ritorno perpetuo al sacro. Attraverso il lavoro di Eliade, Dennis ha compreso come lo sciamanesimo rappresentasse una pratica universale che collega l'uomo agli archetipi sacri e al centro del cosmo.

L'accento di Eliade sull'iniziazione e sul simbolismo di morte e rinascita, caratteristici dei rituali sciamanici, ha permesso a McKenna di elaborare il ruolo trasformativo delle esperienze psichedeliche. In molti passaggi di "La confraternita dell'abisso urlante", Dennis descrive come queste esperienze trasmutino la coscienza in modo profondo, facendo eco al concetto eliadesco di iniziazione spirituale, che trascina il soggetto nel regno del sacro, per restituirlo al mondo profano rinnovato e trasformato.

Ma la comprensione del cosmo secondo Dennis deve passare per il pensiero di Alfred North Whitehead e della sua filosofia processuale che concepisce la realtà come un continuo fluire e divenire, piuttosto che come qualcosa di statico. Questa filosofia trovava risonanza diretta nei modelli olografici di mente e coscienza che i McKenna delineano in "Lo scenario invisibile". McKenna utilizza la filosofia di Whitehead per interpretare i dati delle loro esperienze psichedeliche a La Chorrera e per proporre che la coscienza stessa sia un processo emergente, piuttosto che un'entità statica. L'idea centrale di concrescenza, cioè l'unificazione di elementi multipli in un evento singolo, è uno dei principi che McKenna riteneva rilevanti per il modello del tempo proposto nel libro. In questo modello, le influenze di Whitehead sono esplicite, nel tentativo di spiegare il tempo non come una linea retta, ma come un campo ondulatorio di momenti densi di significato e trasformazione.

Inoltre, Whitehead propose che la realtà fosse plasmata da una "immaginazione cosmica", un'idea che McKenna riformulò attraverso la lente delle sue esperienze psichedeliche, interpretando il mondo visibile come un'emanazione di potenziali universali. In "La confraternita dell'abisso urlante", Dennis spiega come l'ayahuasca e la psilocibina non solo permettano di percepire questo divenire universale, ma anche di parteciparvi, in modo creativo e trasformativo.

The brotherhood of the screaming abyss, 2012The brotherhood of the screaming abyss, 2012
La confraternita dell'abisso urlante. La mia vita con Terence McKenna, 2025La confraternita dell'abisso urlante. La mia vita con Terence McKenna, 2025

La genialità dei fratelli McKenna risiede nella loro capacità di integrare queste influenze e applicarle alla comprensione degli stati alterati di coscienza. Mentre Jung gli ha fornito una mappa archetipica della psiche, Eliade ha chiarito il significato rituale e sacro delle esperienze, e Whitehead ha offerto un modello cosmologico per interpretarle, McKenna ha saputo legare il tutto attraverso la sua sensibilità scientifica e spirituale. In questa sintesi risiede l'unicità del suo contributo al pensiero psichedelico moderno.

Per McKenna, la psilocibina, l'ayahuasca e altri agenti psicotropi non erano semplici sostanze, ma strumenti attraverso cui l'umanità poteva riconnettersi con le strutture archetipiche junghiane, partecipare ai riti eterni eliadeschi e comprendere il flusso continuo della realtà whiteheadiana. Attraverso le sue esplorazioni scientifiche e personali, McKenna ha mostrato come le intuizioni di questi grandi pensatori non siano solo rilevanti, ma possano essere vissute e sperimentate in modi che espandono i confini della consapevolezza umana.

Bene, tutto questo straordinario universo di idee e visioni è finalmente a portata di mano. Come in una coincidenza cosmica perfetta, un richiamo universale sembra aver segnato il 2024 come l’anno “archetipale”. Per la prima volta in Italia, i due capolavori imprescindibili dei fratelli McKenna arrivano al pubblico: "Lo scenario invisibile" edito da spazio interiore e "La confraternita dell'abisso urlante" edito da DeLuFa Press. Un evento epocale, un invito irripetibile a immergersi in un viaggio intellettuale e visionario senza precedenti.

Se avete mai desiderato esplorare le profondità della coscienza o sbirciare oltre il velo delle realtà invisibili, questi libri non sono solo letture: sono portali. Preparatevi a essere affascinati, ispirati e profondamente trasformati.

Nel volume "Lo scenario invisibile" (Spazio Interiore, 2024), scritto insieme, Terence e Dennis elaborano una visione che colloca le sostanze psicotrope al centro di una ricerca filosofica ed esistenziale. La loro ipotesi chiave è che sostanze come la psilocibina e la DMT non agiscano solamente sul cervello umano, ma interagiscano con un campo bioelettronico più ampio, capace di connettere mente e realtà fisica. Questo campo, secondo la loro visione, offrirebbe un mezzo per accedere a esperienze olografiche in cui la coscienza può cogliere il tessuto stesso dell'universo.

Terence e Dennis McKenna, Paonia, Colorado
Terence e Dennis McKenna, Paonia, Colorado

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Beniamino Trombetta (Roma, 1977) si laurea in Scienze Biologiche nel 2005 presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, discutendo una tesi in Botanica Evolutiva. Nel 2009 consegue il Dottorato di Ricerca in Genetica e Biologia Molecolare presso la stessa università. Attualmente è Professore di Genetica Umana e insegna anche Genetica della Conservazione e Genomica Computazionale. In passato è stato titolare del corso di Evoluzione Molecolare.

Autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, la sua attività di ricerca si concentra sull'evoluzione umana recente.

Da oggi disponibile in eBook, dal 3 febbraio in cartaceo